20 aprile 2016 ore 16,30 sala ex oratorio del Palazzo dei Musei di Modena
Conferenza nell’ambito della Mostra Modena-Tirana in esposizione ai Musei Civici modenesi sino al 5 di giugno.
La mostra Modena-Tirana. Andata e ritorno e tutti gli eventi ad essa collegata hanno offerto squarci di storia vissuta da intere generazioni da cui emerge il filo di un costante rapporto tra“ le due sponde dello stesso mare“, talora drammatico e conflittuale, in altre occasioni di cooperazione economica e solidale.
Sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale e degli anni immediatamente successivi si collocano le vicende e i personaggi che verranno raccontati nel corso degli interventi in programma, realizzati grazie alla collaborazione dei Musei Civici, Moxa (Associazione Modena per gli Altri), Accademia Militare di Modena e ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati e invalidi di Guerra).
Presenta e Coordina gli Interventi Marco Turci, Presidente Moxa
Dopo un breve intervento di Adriano Zavatti, Presidente ANIMIG, interverranno :
Alberto Zignani, Generale di Corpo d’Armata già Comandante dell’ Accademia Militare di Modena dal 1992 al 1995, figlio del Ten. Colonnello di Stato Maggiore Goffredo Zignani, fucilato in Albania dai tedeschi nel nov. 1943. Decorato della Medaglia d’Oro al Valor Militare e della Medaglia d’Oro delle aquile al Valore Militare albanese. La figura del padre, schieratosi con i partigiani albanesi per la liberazione dai tedeschi dopo l’8 settembre del 1943, emerge dalle fotografie che vengono proiettate nel corso dell’intervento e dalla lettura di una struggente lettera scritta da Goffredo Zignani il 20 settembre del 1943 ad un caro amico commilitone, ufficiale di Stato di Stato Maggiore di altro Corpo d’Armata in Albania, per indurlo a non consegnare le armi nelle mani dei tedeschi.
William Bonapace, docente di storia e filosofia, ricercatore, impegnato nel campo della solidarietà dagli anni ’90 racconta la storia di migliaia di italiani intrappolati e perseguitati dal regime di Enver Hoxa e “dimenticati “ per oltre quarant’anni dal Governo italiano. Un’analisi impietosa contro gli apparati governativi di quegli anni che hanno taciuto e nascosto migliaia di vicende umane lacerate dalla violenza e dalle persecuzioni esercitate dal regime nei confronti degli italiani e italo-albanesi nel paese delle aquile.
Restituire loro la parola e recuperare le memorie da loro trascritte è una forma di parziale risarcimento del debito contratto dal nostro e dal loro Paese per quelle mancanze politiche e morali che li hanno condannati per lungo tempo all’oblio aldilà dello stesso mare.
A conclusione della conferenze visita guidata alla mostra