Mariana De Carlo, Campi di lavoro e deportazione in A.O.I. (1935-1943), Tesi di laurea in Storia moderna e contemporanea dell’Africa, UniBO, relatore Prof. Irma Taddia, 2011/2012.
La tesi indaga taluni aspetti sottaciuti o poco conosciuti del periodo coloniale fascista in Africa Orientale Italiana, perseguendo l’idea che non possa esistere un futuro costruttivo in assenza della memoria del passato. È presentato in particolare il fenomeno della deportazione: dalla reclusione in Italia di quattrocento persone appartenenti all’élite etiopica alla costruzione di campi detentivi coloniali, in particolare dei campi di lavoro e punizione di Nocra e Danane. L’analisi di questi fenomeni è calata nella contestualizzazione dell’impianto ideologico e burocratico che il fascismo trapiantò nelle colonie italiane dell’Eritrea, Etiopia e Somalia. Oltre ai campi di detenzione e ad altri mezzi coercitivi di cui fece uso il regime fascista in Africa Orientale la studiosa analizza lo strumento razzista della segregazione, riportandone testimonianze dirette. È sottolineato anche il ruolo del viceré Rodolfo Graziani nel progetto politico fascista della repressione etiopica, in particolare l’aggressività brutale di cui fece uso nella repressione successiva al suo attentato e il tentativo da lui attuato di eliminare l’élite e la resistenza etiopica.